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Il tessuto seersucker è caratterizzato dal suo aspetto mosso, leggermente spiegazzato, dato dalla sua particolare trama. La trama è realizzata attraverso fili molto tesi alternati a fili più lenti, che donano un effetto morbido.
Inizialmente il seersucker veniva utilizzato solo per capi d’abbigliamento, quali camicie, pantaloni corti e giacche. Oggi invece è stato introdotto anche come tessuto d’arredo; viene infatti utilizzato per sacchi copripiumino, tende, copridivano e altro.
Il colore tradizionale del seersucker è un rigato bianco e blu, ma oggi esistono praticamente tutte le varianti di colore.
Questo tessuto, anche se misto o in 100% poliestere, si apprezza anche durante i mesi estivi in quanto consente una grande circolazione dell’aria: la trama morbida e stropicciata lascia che vi sia una maggiore distanza tra il corpo e la stoffa, permettendo all’aria di circolare.
Il seersucker venne originariamente sviluppato in India. Il termine deriva dai termini hindi, urdu e persiano “shir” e “shakar” che significano “latte e zucchero”. Il nome deriva dal fatto che i fili più morbidi richiamerebbero la fluidità del latte, mentre quelli tesi ricalcherebbero invece la ruvidezza dei cristalli di zucchero.
A fine Ottocento veniva utilizzato negli Stati Uniti per confezionare abiti da lavoro per gli operai delle ferrovie e del petrolio. Gli operai indossavano tute da lavoro, giacche e berretti realizzati in una pesante versione blu scuro di tessuto seersucker, detto anche “pucker”. Solo più tardi venne adottato anche dalle classi più abbienti e divenne un capo imprescindibile nel guardaroba dei gentlemen del sud. Il passaggio del seersucker da tessuto da lavoro a tessuto d’abbigliamento non è noto. Si ipotizza sia dovuto all’utilizzo dei completi in seersucker da parte di diversi gruppi di studenti dei college americani. La moda piacque così tanto che suscitò l’interesse dei gentiluomini dell’alta borghesia.
In origine i fili utilizzati erano in pura seta e cotone, di conseguenza bastava bagnare il tessuto per far sì che il cotone si restringesse e la seta no, ottenendo così la caratteristica stropicciatura.
Oggi il seersucker viene realizzato alternando nella trama fili molto tesi a fili più morbidi: questo speciale metodo di tessitura conferisce al tessuto il suo tipico aspetto mosso e un po’ stropicciato.
L’effetto stropicciato si ottiene anche con l’applicazione di soluzioni di soda caustica che provocano il restringimento delle strisce di tessuto a cui viene applicata.